Il tema della prevenzione della corrosione interessa qualsiasi materiale in qualsiasi ambiente di esercizio.
Quali sono i principi generali di approccio al tema con riferimento alle opere in acciaio ?
E quali sono i soggetti chiamati ad occuparsene ?
Vediamo di individuare l’impostazione necessaria.
1. Cos’è la protezione dalla corrosione ?
È l’insieme delle azioni che occorre mettere in atto per ottenere il requisito di durabilità di un’opera in acciaio.
2. Cos’è la durabilità (di un’opera in generale ed in acciaio in particolare) ?
Dalla norma UNI 11156: “Capacità di un edificio o delle sue parti, di svolgere le funzioni richieste durante un periodo di tempo specificato, sotto l’influenza degli agenti previsti in esercizio”. Ove possiamo, senza per questo correre particolari rischi interpretativi, estendere l’oggetto “edificio” all’oggetto più generale (e di definizione sovranazionale) “opera di costruzione”.
Dalle NTC vigenti (par. 2.1): “Capacità della costruzione di mantenere, nell’arco della vita nominale di progetto, i livelli prestazionali per i quali è stata progettata, tenuto conto delle caratteristiche ambientali in cui si trova e del livello previsto di manutenzione”.
3. È necessario preoccuparsi del requisito di durabilità dell’opera ?
È obbligatorio. In forza delle NTC vigenti, che “definiscono i principi per il progetto, l’esecuzione e il collaudo delle costruzioni, nei riguardi delle prestazioni loro richieste in termini di requisiti essenziali di resistenza meccanica e stabilità, anche in caso di incendio, e di durabilità” (par. 1.1).
4. Chi definisce quindi i parametri essenziali per la progettazione per la durabilità ?
Il progettista strutturale dell’opera, che deve in particolare individuare e/o predisporre:
● la “vita utile” dell’opera, ovvero (ancora dalla norma UNI 11156) il “periodo di tempo, dopo l’installazione, durante il quale l’edificio o le sue parti mantengono livelli prestazionali superiori o uguali ai limiti di accettazione”, evidentemente in relazione alle previste condizioni di esercizio e di manutenzione programmata;
● la “vita attesa della protezione dalla corrosione”, ovvero il periodo di tempo che intercorre tra la messa in esercizio dell’opera ed il primo intervento significativo di manutenzione previsto;
● la “categoria di corrosività” dell’ambiente di esercizio dell’opera;
● il “piano di manutenzione della parte strutturale dell’opera” (dalle NTC par. 10.1), evidentemente in relazione ai materiali scelti ed alle relative condizioni di lavorazione e successivo esercizio entro l’opera;
5. Chi definisce il metodo di protezione utile all’ottenimento del requisito di durabilità in relazione alle scelte progettuali effettuate per essa ?
Può definirlo il Committente dell’opera (proprietario e/o gestore) in accordo con gli organi tecnici Progettista e Direttore dei Lavori.
Può definirlo l’Appaltatore per l’approvazione da parte degli organi tecnici Progettista e Direttore dei Lavori.
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